Che bell’Amarone che ha tirato fuori dal cilindro magico Stefano Cesari. Il Case Vecie annata 2001 si conferma uno dei vini di punta della produzione amaronista. Ché riesce a combinare – e non è cosa facile – concentrazione enorme e anche piacevolezza di beva, ancorché, giocoforza, in due non si possa finir la bottiglia a tavola, per il tant’alcole che viene dall’appassimento delle uve. Epperò lo si beve davvero con gioia questo vinone rosso, avendo in testa, ovvio, che ci vuol moderazione con l’approccio a bottiglie di questo tipo.
Il naso è bellissimo, tra il fruttato e l’officinale: eleganza d’uve passite e di marasca e di ciliegia mora e di confetture di fruttini di sottobosco, intersecata con costanza dall’intrigante memoria d’erbe alpestri.
In bocca il frutto è ciliegia allo stato puro. Quella ciliegia mora che matura sulle colline valpolicellesi e canta sotto i denti quand’è matura e t’impregna il palato col suo succo. Pulitissimo frutto. Lungo. Piacevole. E torna poi la vena erbaceo-officinale a rendere complessità. E il corpo, enorme, trova slancio in una calibrata freschezza.
Bell’Amarone, davvero.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
12 novembre 2006
domenica 3 febbraio 2008
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