Più che al vino, il nome di Botticino lo si associa al marmo che cavano da quelle parti, nel Bresciano. Eppure garantisco che questo qui di casa Tognazzi è un rosso che si beve con piacere.
Figlio della calda – caldissima – annata del 2003, ne trasmette la calura nella densità del frutto surmaturo, e anche nel grado alcolico che non è mica tanto contenuto. Epperò è bel frutto, sano, succoso.
La fruttuosità comincia con precise fragranze di prugna e di mora già dal bouquet. E poi ci sono, all’olfatto, note che direi fra il minerale e l’animalesco, tanto da farne un vino rustichetto, di fascino ancestrale. Old fashioned. La bocca è invece quasi moderna, perfino un po’ dolcina, se vogliamo, ma in buon equilibrio, e polposa e rotonda e masticabile. Manca forse quel po’ di slancio che ti piacerebbe trovare, e un po’ di lunghezza, ma è comunque vino che versi volentieri nel bicchiere.
Due lieti faccini :-) :-)
10 ottobre 2006
domenica 3 febbraio 2008
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