Ma guarda che coincidenza che ‘sta settimana mi trovo a recensire due bianchi da dieci gradi e mezzo: questo Moscato veronese e un Ugni Blanc Colombard della Gascogna.
Sarà caso, sarà patente a punti, sarà reflusso, sarà cambio d’orientamento. Sarà quel che volete, ma due bianchetti così ve li consiglio: dell’uno n’ho parlato tra i «fuori dei paraggi», dell’altro qui.
Ora, dovete sapere che la Caprara family, alias Villa Medici, ha cantina a Sommacampagna e vigne sulle morene del posto e di Custoza. Ed è appunto al Bianco di Custoza, nonché al Bardolino, che s’orienta la produzione. In buona (ampia) parte venduta ancora sfusa: c’è un continuo via vai di gente con canestri e damigiane quando andate a far visita all’azienda. E il bianco e il rosso delle colline del luogo son beverini.
Il Moscato è una specie d’hobby, che i Caprara interpretano bene coll’appassimento. Ma nella vendemmia del 2006 si son trovati produzione in più e pressa nuova, e allora han provato, quasi per gioco, a farci un vino da uva fresca. E grazie al cielo che quel gioco l’han fatto, ché n’è uscito questo vinello per l’appunto giocoso e dirò anche assolutamente gioioso. E non riesci a stappar la bottiglia senza finirla.
Il naso è varietale: moscato, appunto, e dunque pesca gialla e un po’ di fiori agrumati.
La bocca è sullo stesso tono. Ed è briosa, e quel pizzico di carbonica che ci han lasciato dà un pelo di frizzantino e mette in equilibrio gli zuccheri residui.
Vino aromatico e dolcino epperò mica da metter sul dessert, nossignori, ma da servir piuttosto come aperitivo, freddo. Ed è una piccola goduria di stampo quasi (quasi, ripeto: non esageriamo) alsaziano.
Certo, non ha pretese. Fa dieci gradi e mezzo, ho detto. E manca un po’ in profondità, in lunghezza. Ma va giù un gotto tira l’altro: che volete dunque di più?
Ah, volete costi poco, credo. Accontentati: sui 3 euro e mezzo.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
3 febbraio 2008
domenica 3 febbraio 2008
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