domenica 3 febbraio 2008

Èrico Rosso Vallagarina 2001 Marco Borghetti

È stata Rita Zanoni, produttrice di vino in Valdadige – l’azienda è La Prebenda – e presidente della strada della Terra dei Forti, a presentarmi Marco Borghetti, vignaiolo atesino da Ossenigo di Dolcè, affacciatosi all’imbottigliamento. E già il fatto che i produttori della vallata si facciano reciprocamente pubbliche relazioni è un pass’avanti da annotare con estremo piacere, ché vuol dire che la zona si sta muovendo, sta trovando alla buon’ora identità e comunanza. Bene. Molto bene.
Ora, veniamo a Borghetti. M’ha fatto assaggiare i suoi vini a Vinitaly. Dei quattro, dico subito che tre non m’hanno colpito granché, ed anzi, a dirla tutta, non mi son piaciuti, ché il legno comprime e opprime il frutto, ma il quarto, be’, il quarto è una bella bottiglia. Il che mi fa scrivere che quest’aziendina appena nata è da tenere a mente, da seguire nella sua evoluzione. Promette.
Il quarto in questione si chiama Èrico. Un rosso igt della Vallagarina fatto con prevalenza di teroldego e un trenta per cento di marzemino. Tutt’e solo acciaio. Il nome mi si dice è stato inventato pensando al fiore dell’erica, ché il mosto aveva quel colore violaceo.
Ha, quest’Èrico, naso di frutto piccolo del bosco - di mirtillo nero, direi - e poi di ciliegia selvatica, quella che ancora trovi qui e là nei boschi e fa bacca minuta e scurissima e densa di sapore e leggermente – ma piacevolissimamente – amara nel finale. Più ancora che all’olfatto, dove già ha dunque offerto bella prova, il vino piace al palato. Ha bella bocca, davvero. Anch’essa sul frutto, decisamente. Il tannino è ancora aggressivo, certo, ma è già fuso per bene in un corpo di tutto rispetto. E ha buona persistenza. Si beve di già con piacere e ancora potrà migliorare con qualche mese in più d’affinamento nel vetro.
Insomma: una bella scoperta, fra le vigne della Terra dei Forti, sinistra Adige, ai piedi dei contrafforti dei Lessini. In cantina ‘sto rosso lo si paga – e dico prezzo al dettaglio, per il comun bevitore – sei euro e sessanta: val la pena di provarlo.
Due lieti faccini :-) :-)
8 aprile 2006

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