Ora, dalle parti del mio lago si fa un gran discorrere del Bardolino Superiore, ché non si sa bene com’interpretarlo e neppure come definirne un ruolo.
Da parte mia, ho detto e scritto più volte che il Superiore che più m’intriga è quello che fanno i Piccoli (Gianni & figli) ai Gardoni di Valeggio sul Mincio, Southern Bardolino Area. Ché è rosso che ha sì bella concentrazione, ma soprattutto conserva quella beva quasi immediata, quel fruttino succoso, che sono tipici della tradizione bardolinista. Insomma: un Superiore di stampo borgognone.
Ho ristappato il 2003, e fu vendemmia di calura estrema, ricordate. E quel gran caldo, ecco, un po’ ti vien’in mente quando porti il bicchiere al naso, ché senti il frutto un po’ compresso.
Poi, però, la bocca è inconfondibilmente quella del Bardolino di Corte Gardoni, sissignori. E c’è ciliegia, matura e croccante, e c’è mirtillo, e c’è vena di lampone, e insieme esplode la speziatura, la pepatura delle corvine gardesane. E la beva è quella che gli conosci: piacevolmente succosa.
Oh, sì: questo è lo stile che più mi piace, nella scuola bardolinista. E riesce bene anche nell'annate toste come il 2003.
Due lieti faccini :-) :-)
28 ottobre 2007
domenica 3 febbraio 2008
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