Ci sono in certe zone della Provenza dei rosati ch’escono sul mercato un anno dopo la vendemmia. Be’, se si dovesse tentar l’azzardo in Italia, Gianfranco Comincoli e il suo Chiaretto rivierasco gardesano ci riuscirebbero a dar simile performance. Ché quest’è rosè che ha carattere e struttura e - stando alle prove fatte ora e in passato - dà grossa soddisfazione alla distanza.
Dà il meglio di sé, intendo, quand’ha riposato a lungo nella boccia. Ovvero: darebbe, ché tutti o quasi lo bevono invece - comprensibilmente - entro l’estate.
Ribevuto adesso, quand’ormai stanno uscendo (e in parte sono usciti) i Chiaretti del 2006, il rosato di Comincioli della vendemmia precedente, quella del 2005, s’apprezza per eleganza e personalità e pulizia, che s’è fatta notevolissima, togliendosi di dosso le scorie della giovinezza tropp’esuberante.
Il fruttino è integro, la speziatura s’è fatta fine, la freschezza è integra. E t’avvedi che magari se te n’è rimasta qualche boccia in cantina è mica male, e forse a ritentarlo in estate prossima sarà ancora più intrigante. Come certi Tavel, come certi Bandol.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
25 gennaio 2007
domenica 3 febbraio 2008
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