E già, direte, la solita mania del bianco invecchiato che non si trova in commercio. E invece no: si trova, eccome. Per carità, mica in chissà quante bottiglie, ma se andate a Cà Lojera, potete comprarlo, quest’incredibile Chardonnay ’97.
Incredibile per due motivi. Primo: ha tenuto gli anni alla grande e oggi ha quella burrosità che è degli Chardonnay d’altre terre, di là dall’Alpi. Secondo: è sopravvissuto quasi per caso, contro tutto e contro tutti. E questo va spiegato. Gli è che quando, qualche anno fa, a Cà Lojera fecero costruire la cantina nuova, nascosto fra i sacchi di cemento restò un bancale di scatole di questo bianco. Il vino era in bottiglia di vetro chiaro, e aveva tappino corto. Insomma: tutto quel che non si deve fare per garantire longevità a un bianco. Ebbene: ha passato indenne tante prove, e adesso è un gioiellino.
Il colore è giallo dorato. Il naso è varietale: sa di Chardonnay borgognone. E ha parecchio frutto e qualche vena appena minerale d’idrocarburi, direi. La bocca è frutto giallo maturo e polposo e belle freschezza, nonostante i dieci annetti. Manca un po’ in lunghezza, se proprio vogliamo fare i pignoli, ma va giù che è un piacere. Si beve e si ribeve.
L’uva veniva da un vecchio vigneto sulle colline di là della Lugana. Quell’anno resero pochissimo. Et voilà: la quadratura del cerchio.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
18 gennaio 2007
domenica 3 febbraio 2008
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