domenica 3 febbraio 2008

Eretico 2003 Cantrina

Eretico, proprio eretico. Quando alla gente dici che è un pinot nero passito, rabbrividiscono. Poi l’assaggiano e...
Ci voleva l’estremismo vinicolo di Crsitina Inganni per tirar fuori un vino del genere. Che è figlio dell’annata sua: un 2003 di gran calura. E siccome di pinot nero a Cantrina, contradina dell’entroterra estremo del Garda bresciano, ne hanno un bel po’, e l’uva surmaturava, Cristina s’è detta di osare l’inosabile. E dunque, ecco che è nato un rosso d’eresia assoluta. Una sola barrique. Finita poi in poche bottigline da 0,375.
È vino memorabile, credetemi.
Chi poi s’aspetta un vin dolce, non ha capito bene. Residuo zuccherino ce n’è, certo. Ma quest’è un vino-vino. Che metteri in tavola con la selvaggina, pensate un po’.
Ha colore scuro, denso, nero, con l’unghia che però vira verso il rubino violaceo.
Al naso appare fascinosamente speziato&fruttato. Tanto pepe, tanta cannella, tanto fruttino di bosco surmaturo. Una bellezza.
La bocca è tannica, tesa, robusta, polposa. Pepe e frutto nero si intrecciano lungamente. Emergono presenze di rabarbaro e di caracadè e di ciliegia amarena stramatura e di prugna cotta.
C’è bella persistenza. Appagante.
È vino ancora giovanissimo ma di notevole personalità. E insomma ha un caratterino che te lo raccomando. Ha bisogno probabilmente di ben più lungo affinamento. Anzi, son sicuro che con gli anni si farà ancora più complesso e aristocratico.
Great!
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
8 settembre 2007

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