domenica 3 febbraio 2008

Garda Classico Rosso Superiore Don Lisander 1999 Monte Cicogna

Certo, il naso è sempre restio a concedersi. Ma in bocca ‘sto rosso è di un’austera eleganza, quasi unica nella zona. Parlo del Don Lisander, il vino di punta di Monte Cicogna, azienda di Moniga, area del Garda Bresciano.
Intanto il nome completo, lungo come il titolo di un film di Lina Wertmuller: Garda Classico Rosso Superiore Don Lisander. Vivaddìo, si renderanno mai conto i vignaioli della riva lombarda del Benàco che le loro doc son troppo complesse?
Poi, l’azienda. Monte Cicogna è una specie di piccolo chateau gardesano, su una collinetta affacciata verso il lago, coltivata a vigna e olivi. È dei Materossi. Il fondatore si chiamava Alessandro. In dialetto lumbàrd si dice Lisànder.
Ora, il vino, Il Don Lisander. L’uvaggio è quello previsto dalla doc: prevalenza di groppello, e poi sangiovese, barbera e marzemino quasi in parti uguali. Una parte delle uve fa appassimento. Dopo un anno il vino viene assemblato e si affina in barrique.
Dicevo del naso, chiuso assai. Quasi un sangiovese toscano old fashioned, verrebbe da pensare. Il frutto è compresso sotto la speziatura, sotto le note terrose. Rustico.
In bocca è un’altra storia. Bel frutto. Leggerezza di beva. Buona freschezza, quasi vinosità. Se ne beve volentieri un secondo bicchiere, e il tempo sembra non essere passato, anche se ha ormai, questo ’99, sei anni e passa alle spalle. Nel porgersi, ricorda adesso ch’è entrato in bocca non più il vin toscano, ma piuttosto qualche vecchio Bordeaux: olfatto ostico sì, ma palato invitante.
Resta per me, il Don Lisander, uno dei vini più interessanti della costa d’occidente del Garda. E il 2000 e il 2001 promettono altrettanto bene di questo loro fratello maggiore. Stesso stile, stessa materia. Ma ne racconterò altre volte.
Due lieti faccini :-) :-)
5 aprile 2006

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