Un Lugana di bell’eleganza e buon corpo. Anzi, di corpo direi piuttosto deciso.
Magari, ecco, un po’ dolcino, come s’usa in terra luganista, e per essere un figlio della calura del 2003 glielo perdoni anche. Glielo perdono io, intendo, che non amo troppo questa sensazione di morbidezza, preferendo bianchi più marcati nella vena secca ed acida, ma l’amano invece tanti e tanti che bevono (e sempre di più) Lugana. E comunque non ho dubbio: quest’è bottiglia che si beve bene e dà soddisfazione.
Ha profumi tra il floreale e il frutto bianco. A iosa. E anche fruttino di bosco. Uva spina, direi.
In bocca, ecco che ritorna l’equilibrio di fiore e di frutto. E c’è vanigliatura. Ah, se l’anno fosse stato tale da concedere un guizzo di freschezza in più! Epperò ecco che lo slancio viene dalla lunghezza, ch’è considerevole. E s’aggiunge una speziatura minuta. E qualche leggera, leggerissima vena minerale, quella ch’è tipica dei trebbiani gardesani venuti sull’argille.
Due lieti faccini e quasi tre :-) :-)
2 aprile 2007
domenica 3 febbraio 2008
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