In terra veneta il cabernet e il merlot si pronunciano mettendo bene in rilievo la t finale: cabernè-t, merlò-t.
Hanno, insomma, un tono dialettale anche questi vitigni che s’usano definire internazionali. E mica si pronunziano alla francese, dunque.
A Breganze, terra vicentina, i bordolesi - i vitigni, intendo - son di casa. E qui ne abbiamo un esempio che viene dalla Cantina del Beato Bartolomeo, un Merlot igt del 2004. Che ha piglio che vorrebb’essere, in realtà, non venetico ma, appunto, più globale. Per via della morbidezza d’assieme e della pienezza del frutto e dell’uso abbastanza consistente del legno.
Ne vien fuori un rosso comunque di buona piacevolezza.
Ha colore piuttosto scuro.
Al naso, la vaniglia e la ciliegia e la prugna matura e una vena leggerissima di spezia.
In bocca c’è corrispondenza nel frutto, che gioca sulla nota della dolcezza, e poi il tannino garbato e una discreta rotondità.
Nell’insieme, ben fatto.
In enoteca viene sugli 11-12 euro.
Due lieti faccini :-) :-)
12 gennaio 2008
domenica 3 febbraio 2008
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