Mica facile trovare dei passiti rosè. Uno è a Custoza. Lo fa la Cavalchina, azienda «storica» del bianco locale. In vena di sperimentazione.
Ecco dunque La Rosa, passito rosato. I vitigni d’origine - stando al sito aziendale - sono il moscato e la molinara, connubio atipico, atipicissimo.
Spiega il sito che le uve «vengono riposte in piccole cassette e messe ad appassire in fruttaio». A dicembre o giù di lì si fa la pigiatura. Direte: e cosa ne vien fuori? Pazienti: qui sotto ve lo dico.
Allora, il colore di quest’insolito passito è rosa piuttosto carico. Il naso è certamente aromatico, ché il moscato si sente. Epperò c’è anche una bella florealità e una vena di piccolo frutto rosso, di ribes, direi. La bocca, quella ti manda dritto dritto un ricordo di rosa in piena fioritura, e poi anche di ciliegia caramellata (avete presente quelle che a volte mettono nei cocktail? ecco, proprio quelle) e di confetto alla mandorla e leggere note erbacee appena appena percettibili. E c’è una bella freschezza che non ti fa avvertire eccessivi né gli zuccheri né l’alcol. Insomma: si beve che è un piacere.
Provare per credere.
Due lieti faccini :-) :-)
18 luglio 2006
domenica 3 febbraio 2008
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