Scrivere di vino ha le sue rogne – e qualcuno ti toglie anche il saluto – e le sue piacevoli sorprese. Come ricevere a casa, inattesa, qualche campione di vini che non conoscevi. Ed è successo anche per questo spumante, che ho ricevuto inaspettato e che mi ha inaspettatamente intrigato.
Ora, quello del Montello e dei Colli Asolani è il più giovane ma anche di gran lunga il meno noto dei due Prosecchi trevigiani. O meglio, nel mentre il Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene è notissimo e spopolano, quello asolano che esista lo sanno in pochini. E pochina è anche la produzione. Ma non manca qualche bottiglia di bel costrutto, come questa di Dal Bello.
La spuma nel bicchiere è fitta e cremosa e persistente, ed è una chicca a vederla. Il naso coglie pulite memorie floreali, il biancospino, direi, in particolare. La bocca è piacevolissima, dolcina, of course, ma anche di bel tessuto e di buona, ancorché non intensa, fragranza, che spazia dal piccolo frutto rosso fino al fiore d’acacia.
Insomma, va giù che è un piacere.
Spero magari d’aver modo di berne ancora qualche bottiglia, per confermare il giudizio e forse rafforzarlo.
Due lieti faccini :-) :-)
29 maggio 2006
domenica 3 febbraio 2008
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