Mamma mia, se mi piace ‘sto Recioto soavese. Dico subito: in genere con questa tipologia sono piuttosto critico. Il fatto è che in un Recioto, come negli altri vini per così dire dolci, ricerco soprattutto l’equilibrio, l’armonia. Se dunque in un bianco reciotista lo zucchero e la spezia e il corpo non trovano equilibrio nella freschezza, be’, allora è dura. E molto (troppo) spesso, difetta proprio questa spinta acida, che è (sarebbe) invece la componente deputata a rendere piacevole la beva.
Be’, nel Vigna di Marogna 2002 dei Tamellini la quadratura del cerchio ce la trovo.
Il naso ha bella complessità di frutto maturo ed essiccato (il fico secco e la noce, la garganega passa), di fiore appassito, di spezia fine. C’è un che di muffa nobile, anche. Intrigante e complesso.
In vena torna la complessità, e c’è dolcezza, eppure è equilibratissima, tenuta in tensione appunto dall’acidità ben modulata. Ed esce, piacevolissima, la vena floreale, appagante, lunga. E si finisce sui toni di miele di castagno.
Da strabere.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
20 dicembre 2006
domenica 3 febbraio 2008
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