Mi dicono che volte sono un po’ troppo drastico in certi giudizi su questa o quella zona, su questa o quell’uva.
Ebbene sì, nel caso del trebbiano di Lugana lo sono.
Credo cioè che ogni grappolo tolto al bianco di Lugana per farci altro, spumante o passito che sia, costituisca un grappolo sprecato.
Ritengo anche che, salvo le debite eccezioni, il Garda non sia gran terra da passiti. E dunque in genere i vini dolci di riviera non mi fanno impazzire. Ma ci sono, ho detto, le eccezioni. E il Tre Filer 2004 di Cà dei Frati è una di queste.
Ha, questo bianco passito (trebbiano luganista, appunto, più chardonnay e sauvignon, mi pare), naso elegantemente floreale, affascinante e intrigante.
La bocca è pulitissima, floreale, ben modulata nella dolcezza che non è per niente invadente.
C’è poi lunghezza considerevole e vena di freschezza che conferisce ulteriore slancio al vino.
Fine ed elegante bianco dolce da coccole.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
29 luglio 2007
domenica 3 febbraio 2008
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