Guardate, lo dico subito: faccio fatica ad esaltarmi per uno Chardonnay. Soprattutto italiano. Nella gran parte dei casi non lo bevo. Ma questo m’è piaciuto, e se me ne capitasse un’altra bottiglia per le mani, la ristapperei. Nel breve tempo, ché non è vino che ambisca a lunga conservazione. Ma m’è piaciuto, ripeto, e lo riberrei.
Sia chiaro, questo Chardonnay gardesano della cantina della Madonna delle Vittorie, comune di Arco, ma località di Linfano, a due passi dal lago di Garda, tratto trentino, non ha enorme ambizione, io credo. Epperò è piacevole e va giù un gòto dietro l’altro senza fatica, ed anzi un bicchiere chiama l’altro e ti trovi con la bottiglia vuota.
Bianco agile, nervoso, franco. Naso pulito sui toni floreali e fruttati. Senza quelle puzzette chimiche di tanti, troppi italici Chardonnay nati immaturi. Senza legno, oltretutto, ed anche questa è bella cosa. E ha bocca altrettanto vibrante e di bella lunghezza e di non impegnativa beva, ma ugualmente d’appagante, dissetante impatto.
Un buon vino, che dimostra che Massimo Azzolini, factotum dei Mandelli proprietari di quest’azienda arcense, ci sa fare. Eccome. Ed ha anche il vino – se non erro, ma non credo – prezzo più che accessibile. Bene così.
Due lieti faccini :-) :-)
25 aprile 2006
domenica 3 febbraio 2008
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