Hanno fatto una scelta coraggiosa e consapevole i Trabucchi sul loro colle ad Illasi, est della provincia veronese. Hanno deciso di prolungare l’affinamento dei loro vini in bottiglia. Ed hanno ragione. E lo dimostra questo Valpolicella Superiore del 2001, già presentato alle guide quasi un paio d’anni fa, eppure ancora oggi a dormire nella casa natìa.
In effetti, il Terre del Cereolo tuttora appare vino giovane, buono parecchio e destinato a dare – sono convinto – soddisfazioni future. Ma è di già - dicevo - rosso di livello e d’assai consistente impatto. Tant’è che lo puoi con tranquillità confrontare – e non sfigura affatto, anzi – con un bel po’ d’Amaroni.
È figlio d’uva coltivata coi canoni dell’agricoltura biologica e raccolta tardi e poi fatta appassire con tecnica tipicamente valpolicellista, per due mesi addirittura - credo - epperò senza eccessi di misura. Ha colore rubino scuro, scurissimo, ma brillante, d’una giovanile brillantezza. Ha poi naso di frutto ancora un po’ compresso, ed occorrerà tempo – od ossigenazione, oggi, nel bicchiere ampio, ampio assai – perché s’apra. Alla bocca la pienezza fruttata esplode di già avvincente. E s’intride di vene speziate e di fiore macerato e di vaghe memorie terrose. Si fa complessa e densa.
Bel vino, bel rosso. Da riprovare, da ritrovare, con piacere negli anni a venire. E ritengo sarà piacere crescente.
Due lieti faccini :-) :-)
26 aprile 2006
domenica 3 febbraio 2008
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