Ah, se è buono quest’Amarone! E col tempo, sta migliorando ancora.
Confesso (è una colpa? non so) di non essere in genere un super-fan dei rossi amaronisti, ché berlo a tavola è spesse volte difficilino berli, e dunque occorre più che altro degustarli. O usarli per quelle che gli americani chiamano le special occasion.
Ma quando trovo un bottiglia d’Amarone che abbia il suo bell’equilibrio, be’, son pronto a rivedermi, a ricredermi. E in questo caso non ho dubbi: il Villa Rizzardi del 2001 è un Amarone di quelli buoni assai.
M’era piaciuto un annetto e mezzo fa. L’ho ritrovato in tavola una sera della settimana del Vinitaly, e m’ha sorpreso per quant’è cresciuto ancora nell’eleganza, nella finezza. E sono queste le prerogative - assieme alla beva - che soprattutto cerco in un vino.
Al naso e in bocca è un tripudio di frutto rosso maturo - ma non stramaturo, non marmellatoso -, e poi di spezie orientali, ed anche - tanto - d’erbe officinali, alpestri.
C’è concentrazione, ma anche slancio di freschezza. E succosità. E il tannino è ben modulato, vellutato, avvolgente.
E c’è fruttata lunghezza infinita.
Gran vino.
Tre lieti faccini :-) :-) :-)
11 maggio 2008
domenica 11 maggio 2008
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Bello! Lo assaggerò domani sera qui a Perugia ad una [mini]degustazioe in presenza del produttore.
A presto.
Posta un commento